Ultrà scatenati a Catania dopo la sfida con il Palermo. Negli incidenti rimane ucciso un ispettore della Questura di Catania, Filippo Raciti, 38 anni colpito al volto da una bomba carta esplosa all'interno della vettura di servizio. E' morto all'ospedale dopo un'agonia di 45 minuti. Decine di feriti. I tifosi rosanero sono rimasti nello stadio fino mezzanotte
CATANIA – Finisce in tragedia il derby sicilian, anticipo del campionato di Serie A fra Catania e Palermo. Un'ispettore capo di polizia, Filippo Raciti, di 38 anni, è morto questa sera durante gli scontri tra forze dell'ordine e i tifosi in occasione dell'incontro tra Catania e Palermo. Secondo una prima ricostruzione l'agente è stato colpito al volto da una bomba carta mentre si trovava all'interno della propria auto ed è morto dopo essere stato trasportato all'ospedale Garibaldi di Catania. Lascia la moglie e due figli. I disordini sono scoppiati e continuati all’esterno dello stadio di Catania, dove è terminato l’anticipo della 22esima giornata di Serie A tra Catania e Palermo. Le telecamere di Sky hanno ripreso un lancio di oggetti da parte di numerose persone nei confronti di vetture della polizia di Stato che hanno cercato di disperdere i facinorosi. Sul luogo sono intervenuti agenti in tenuta antisommossa. Al termine degli scontri ci sono stati nove arresti, di cui quattro nei confronti di minorenni.
LA DINAMICA – Filippo Raciti è stato ucciso da una bomba carta che sarebbe stata lanciata dalla curva Nord dello stadio «Massimino» riservata ai tifosi del Catania. Secondo una prima dinamica ricostruita dalla polizia, l'ordigno è stato scagliato dalla curva ed è volato all'esterno dell'anello dello stadio per finire dentro l'auto di servizio in cui si trovava l'ispettore Raciti.
MORTO UN'ORA DOPO IL RICOVERO – «Il decesso di Filippo Raciti è avvenuto dopo un'ora dal suo arrivo in ospedale – ha spiegato il direttore dell'azienda ospedaliera Garibaldi Giuseppe Navarria -. L'agente di polizia, giunto in condizioni disperate, ha avuto un arresto cardiaco. Dopo essere stato sottoposto alle procedure di rianimazione, aveva ripreso qualche funzione vitale. Ma tutto è stato inutile».
L'ARRIVO DEI TIFOSI DEL PALERMO E L'INIZIO DEL CAOS – I sostenitori della squadra rosanero erano giunti allo stadio, scortati dalla polizia, dopo l'inizio del secondo tempo ed il loro arrivo era stato accompagnato da scontri con le forze dell'ordine avvenuti già all'esterno dell'impianto. La situazione è quindi degenerata e ha costratto l'arbitro a sospendere l'incontro, anche per il fitto fumo dei lacrimogeni che si era addensato sul campo di calcio e impediva il regolare svolgimento della partita. Dopo circa mezzora il direttore di gara aveva deciso di far riprendere il gioco, probabilmente anche per evitare che la situazione di tensione degenerasse ulteriormente.
DECINE I FERITI – Decine di persone sono rimaste ferite, tra cui anche un altro agente di polizia in condizioni gravi ma non in pericolo di vita, negli scontri furibondi esplosi al termine del derby Catania-Palermo, fuori dallo stadio «Massimino» di Catania. Dopo la vittoria della squadra rosanero, sono scoppiati incidenti ancora più violenti di quelli che già al 13esimo del secondo tempo avevano causato la sospensione del match per circa mezz'ora quando le forze dell'ordine avevano lanciato lacrimogeni in curva Nord dove sostenitori del Catania bersagliavano con fumogeni e petardi i fan del Palermo.
TIFOSI DEL PALERMO NELLO STADIO FINO A MEZZANOTTE – I tifosi del Palermo che hanno assistito alla partita con il Catania funestata dalla morte di un ispettore capo della polizia, colpito da una bomba carta, sono rimasti bloccati e scortati all'interno dello stadio fino a mezzanotte.
VERTICE IN FEDERCALCIO – La Federcalcio in una riunione d'emergenza
ha deciso lo stop ai campionati.
L'INCHIESTA – Nel frattempo la procura di Catania ha aperto un'inchiesta sulla morte del poliziotto. Il magistrato che si occupa del caso si è recato all'ospedale Garibaldi, dove era stato ricoverato Filippo Raciti.
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