Liquida

La decisione della corte d'Appello di Palermo, confermati 10 anni per Contrada. L'accusa per l'ex capo della Mobile di Palermo ed ex numero tre del Sisde è di concorso in associazione mafiosa.

PALERMO – I giudici della prima sezione della corte d'appello di Palermo hanno confermato la condanna a 10 anni per Bruno Contrada.
Dopo circa 31 ore di Camera di consiglio, i giudici della Corte, presieduta da Salvatore Scaduti, hanno confermato la sentenza emessa nell'aprile 2002.
Contrada, presente in aula, ha assistito alla lettura del dispositivo insieme ai suoi avvocati.
La storia giudiziaria di Contrada era iniziata 14 anni fa con l'arresto alla vigilia di Natale del 1992. L'accusa per l'ex capo della Mobile di Palermo, per alcuni anni poi al vertice della Criminalpol in Sicilia, fino al passaggio al Sisde di cui diventa il numero tre, è di concorso in associazione mafiosa.
«Non ho nulla da dire».
Queste le uniche parole pronunciate da Bruno contrada mentre lasciava l'aula bunker di Pagliarelli, dopo aver assistito alla lettura del dispositivo che conferma la condanna emessa dai giudici di primo grado.
Il pg aveva chiesto 10 anni e sei mesi. Alla lettura dl dispositivo erano presenti i figli di Bruno Contrada e molti suoi amici ed ex colleghi. «È una sentenza terrificante che non mi spiego, o meglio non la voglio spiegare. Certamente impugneremo questa sentenza davanti alla Cassazione. Aspetteremo le motivazioni, ma una cosa è certa: ricorreremo».
Lo ha detto il legale di Bruno Contrada, Piero Milio.
«Questo è un brutto momento per le nostre istituzioni.
Per la nostra nazione – ha aggiunto – ci sentiamo trafitti, ma non sconfitti, perchè riteniamo di essere dalla parte della verità. Forse è la legge del contrappasso».

Fonte: Il corriere