Inchiesta Telecom, altri due arresti
by liquida on Gen.31, 2007, under Milano e dintorni
MILANO – Altri due due manager della Telecom in manette in relazione alla vicenda delle intercettazioni telefoniche illegali. Il gip di Milano Giuseppe Gennari ha disposto l'arresto eseguito oggi dai carabinieri di Alfredo Melloni e Andrea Pompili, due membri del cosiddetto Tiger team della società telefonica ritenuto responsabile degli attacchi informatici ai computer del giornalista del Corriere della Sera, Massimo Mucchetti, e dell'ex Ad di Rcs, Vittorio Colao.
PRECEDENTI – Un nuovo passo avanti dell'inchiesta condotta dalla procura milanese sulla raccolta illegale di informazioni riservate da parte di ex dirigenti di Telecom, dopo la tornata di arresti del 18 gennaio scorso. Due settimane fa erano stati arrestati il manager ed ex responsabile dell'Information Security della società, Fabio Ghioni, del giornalista Guglielmo Sasinini, del consulente Rocco Lucia e dell'ex capo della sicurezza Telecom – per lui si è trattato del terzo ordine di custodia cautelare in carcere – Giuliano Tavaroli. Nell'ordinanza del 18 gennaio del giudice Gennari erano già citatati i nomi di Melloni e Pompili, nella ricostruzione del Tiger Team, guidato da Ghioni, e che vedeva in ordine gerarchico Pompili (responsabile), Lucia (team leader), Melloni e altri.
LA DIFESA – Il Team, nato come nucleo per la difesa informatica della società, secondo l'indagine milanese veniva utilizzato anche per spiare concorrenti e «nemici». Nell'ordinanza d'arresto dello scorso 18 gennaio, il gip aveva scritto che dalla attività di spionaggio al centro dell'inchiesta aveva tratto beneficio il «proprietario di controllo» di Telecom, che aveva coperto l'attività delle «spie». Conclusioni duramente respinte da Marco Tronchetti Provera, presidente di Pirelli e primo azionista indiretto di Telecom Italia, che in due diversi comunicati aveva ribadito la sua «totale estraneità alle vicende connesse alla illegittima creazione di dossier», annunciando che avrebbe fatto ricorso alle vie legali nei confronti di chi leda la sua onorabilità.
Il corriere