150 MILIONI DI ECO-PROFUGHI NEL 2050
by liquida on Apr.16, 2007, under Articoli
ROMA – L'emergenza clima questione di sicurezza. Nel 2050 saranno 150 milioni gli eco-profughi per le minacce ambientali. Crisi idrica, desertificazione, dissesto idrogeologico, eventi estremi, alluvioni metteranno sempre più in crisi intere popolazioni e muteranno la faccia della Terra aprendo guerre per le risorse, aumentando la povertà e scatenando forti conflitti sociali.
Uno scenario drammatico che i Governi si troveranno sul tavolo il 17 aprile prossimo quando per la prima volta il Consiglio di Sicurezza Onu discuterà di clima. Non mancherà il capitolo Mediterraneo, uno dei bacini sul quale premono già le popolazioni africane e dove 30 milioni di ettari lungo le coste sono colpiti da desertificazione. Non ultima l'Italia con il 30% di territorio a rischio. A chiedere che il Consiglio di Sicurezza Onu discutesse sul clima è stato il Governo inglese. Richiesta sostenuta fortemente dall'Italia. E in merito al vertice Onu, proprio di recente il ministro dell'Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, ha parlato del rischio della catastrofe climatica come di vera emergenza di sicurezza planetaria. I numeri di questo allarme sono contenuti un un dossier di Legambiente che ha scattato una fotografia dettagliata degli scenari che ci attendono. Un quadro drammatico rispetto al quale, ha detto il presidente di Legambiente, Roberto della Seta, "bisogna agire subito, concretamente e con decisione". Sul piatto la leadership dell' Europa. "L'Unione – ha detto Della Seta – è chiamata a rafforzare la sua leadership sia sul piano internazionale, per costruire un post-Kyoto che includa Cina, India e Stati Uniti, sia a livello comunitario per dotarsi di un sistema del mercato dello scambio di emissioni più ambizioso".
Ecco di seguito le eco-emergenze che pesano sulla sicurezza:
– ECO-PROFUGHI: ogni 5 anni i continenti perdono 24 miliardi di tonnellate di superficie fertile con danni economici pari a 42 miliardi di dollari annui e si stima che nel 2050 saranno 150 milioni le persone costrette a migrare per cause legate a cambiamenti climatici
– DESERTIFICAZIONE: già oggi i cambiamenti climatici e le attività umane sono tra le cause dell'inaridimento di circa il 47% delle terre emerse, con carenza di piogge e temperature alte. La più colpita è l'Africa, con il 73% delle terre aride coltivate che subiscono degrado e desertificazione. Nel Mediterraneo 30 milioni di ettari lungo le coste sono colpiti dal desertificazione, un quinto della Spagna. Anche Portogallo, Grecia e Italia corrono seri rischi. Nel nostro Paese, negli ultimi 20 anni il fenomeno inaridimento è triplicato e si stima che il 30% del territorio è a rischio desertificazione. La Puglia è la regione più esposta (60% di superficie a rischio), seguita da Basilicata (54%), Sicilia (47%) e Sardegna (31%). Sotto minaccia anche le piccole isole e la Pianura Padana.
– CRISI IDRICA: più di un miliardo di persone oggi non ha accesso all'acqua e nel 2020 saranno 3 miliardi; a oggi 2,6 miliardi non hanno a disposizione servizi sanitari di base. Lo scioglimento dei ghiacciai è aumentato dell'1% annuo negli ultimi 35 anni con conseguente riduzione di riserve di acqua potabile.
– DEFORESTAZIONE: incide tra il 20 e il 20 per cento sull' aumento di CO2 in atmosfera ma ancora non rientra a pieno titolo nei negoziati internazionali.