Liquida

Emergency sospende le attività in Afghanistan

by on Apr.26, 2007, under Articoli

Gino Strada ha deciso di sospendere le attività di Emergency in Afghanistan fino a che non ci saranno novità e chiarimenti sul caso di Rahmatullah Hanefi, il collaboratore dell'organizzazione umanitaria detenuto nelle carceri afghane perché accusato di collusione con i talebani.

A riferirlo è il nostro inviato a Kabul, Lorenzo Cremonesi. Il governo di Kabul in un primo momento ha comunicato che sarebbe subentrato a Strada nella gestione degli ospedali di Emergency. Più tardi il portavoce del ministero degli Esteri, Sultan Ahmad Tahen – contattato telefonicamente dall'Ansa – ha chiesto comunque a Emergency di restare nel Paese. La decisione della Ong italiana è stata presa anche perché «mercoledì 25 aprile funzionari di polizia afghani si sono presentati all'ospedale di Emergency a Kabul intimando allo staff internazionale presente (tre cittadini italiani, un belga e un cittadino elvetico) di consegnare i passaporti», si legge nel comunicato di Emergency. Gino Strada, che si trova in Darfur, raggiunto telefonicamente ha confermato la decisione all'inviato del Corriere: «Chiuderemo o congeleremo le attività di Emergency in Afghanistan. Le due condizioni per restare sono la liberazione di Hanefi e la necessità di garantire la sicurezza del personale di Emergency il cui lavoro e la cui presenza sono attualmente a rischio».
Successivamente anche Vauro, il vignettista che da un anno si occupa della comunicazione della Ong di Gino Strada, ha confermato la notizia. «Sospendiamo le attività in Afghanistan fino a che non ci saranno chiarimenti sul caso di Rahmatullah Hanefi». Non si tratta di «una misura ricattatoria» nei confronti del governo di Hamid Karzai, ma della conseguenza delle sue dichiarazioni, «che hanno messo in forte crisi le condizioni di sicurezza per poter continuare ad operare in Afghanistan». Secondo Emergency sono «da biasimare» il presidente afghano Hamid Karzai e Amrullah Saleh, responsabile dei servizi segreti, dice l'Ong, «se molti bambini, madri e uomini afghani soffriranno e addirittura moriranno a causa della chiusura delle strutture sanitarie di Emergency».
In un primo momento il governo di Kabul aveva riferito che sarebbe subentrato a Emergency nella gestione delle strutture ospedaliere dell’ Ong di Gino Strada. Interpellato dall’Associated Press, il portavoce del ministero della Sanità afgano, Abdullah Fahim sosteneva che Emergency avrebbe dovuto aspettare la conclusione dell’inchiesta su Hanefi, prima di lasciare il Paese. Ma nel frattempo, annunciava che il governo Karzai intende provvedere alla gestione degli ospedali e pagare i suoi 1.200 dipendenti, fra medici, infermieri e personale di altro tipo.

26 aprile 2007


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