Liquida

Primo maggio

by on Mag.01, 2007, under Milano e dintorni

Primo maggio, tutti pronti, tutti felici, è uno dei pochi giorni l’anno in cui si riescono a salutare tutte le persone che non vedi mai o che vedi, ma non in quel clima di festa, o comunque particolare e anche se freneticamente si riesce anche a passar con loro fugaci momenti senza dover parlare di politica, perché questa è una di quelle volte in cui si riesce a far politica anche divertendosi o ballando, o solo far presenza che tanto anche se stai fermo i bassi ti travolgono lo stesso e se non lo fanno quelli lo fanno le persone che ti stanno vicino perché è il giorno della mayday e quest’anno dei tarocchi che presagiscono tanto lavoro e pochi soldi. 

Gli amici di sempre, i compagni di sempre, la stessa gente e pure gli avvocati che ti seguono per le cause di lavoro sono gli stessi di sempre, ma il clima è rilassato e una nuova occupazione ha portato aria nelle vie di questa città che a volte sembra avere solo nebbia anche in una giornata di sole.Stare in mezzo alle persone e non preoccuparti di chi ti stia vicino, avere a cuore solo l’importanza di esserci, una birra fresca e un occhio di riguardo a tutto quello che succede, quando normalmente è la prima cosa che devi fare, oggi niente discorsi di tutti i giorni solo un continuo relazionarsi diversamente con le persone di sempre e lo stare in un luogo che anche se ogni giorno vorresti cambiare per un giorno l’anno non vorresti essere altrove o poter volere altro.

Ascoltare la tua canzone preferita e renderti conto che a metterla è sempre la stessa persona di sempre, quella che non cambieresti per nulla al mondo, quella che si sbatte se hai perso le chiavi a riportarti a casa sana e salva.
Riprendere la strada verso la “nostra” zona intonando “teorema” e “maledetta primavera” in modo indegno, vedere le divise davanti un posto sgomberato e gioire del fatto che girato l’angolo ci sia un posto di otto piani ad aspettarti appena occupato e che  ha portato con se nuove persone e nuova adrenalina in un posto che è davvero l’isola che non ci potrà essere da nessun altra parte.

Toccare finalmente il letto e anche se stanchi morti essere tremendamente felici di tutto quello che si è appena vissuto.


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