Liquida

Prigionieri iracheni torturati da soldati Usa

by on Apr.30, 2004, under Guerre globali

NEW YORK – Nel giorno in cui il sostegno degli americani alla guerra in Iraq è sceso ai minimi da molti mesi, Mark Kimmitt, il vice comandante delle forze armate in Iraq, ha ammesso la presenza di «problemi diffusi nell’intera struttura militare» che gestisce i prigionieri di guerra iracheni.
I «problemi» di cui parla Kimmitt sono l’ultima delle docce fredde giunte dal fronte iracheno sotto forma di fotografie scioccanti di umiliazioni e torture commesse da una brigata, la ottocentesima, della polizia militare americana su circa 20 detenuti iracheni.

IL REPORTAGE SULLA CBS – La rete CBS ha dedicato al caso un reportage ieri sera, mostrando le «foto ricordo» degli abusi, scattate dagli stessi carcerieri americani. La più drammatica, ripresa da molti quotidiani americani, raffigura un prigioniero iracheno nel momento della tortura: incappucciato, coperto da un lenzuolo e collegati a fili elettrici, è costretto a stare in piedi su una scatola di latta con la minaccia di esser fulminato qualora perdesse l’equilibrio.

  

PRIGIONIERI UMILIATI – Ma l’album comprende immagini di prigionieri nudi costretti a piramidi umane, con insulti scritti in inglese sulla pelle, prigionieri costretti a simulare atti sessuali, a picchiarsi a vicenda. Oppure semplicemente nudi e umiliati con un soldato americano sorridente accanto. In un caso addirittura un prigioniero è costretto ad accovacciarsi per permettere al carceriere, il sergente Chip Frederick, di sedersi sulla sua schiena, come su un trofeo di caccia.

       

SEI SOLDATI DAVANTI ALLA CORTE MARZIALE – In una email alla famiglia Frederick si vanta della sua tecnica per «far crollare» i prigionieri. «Li facciamo parlare in questo modo, abbiamo risultati ottimi con i nostri sistemi, in genere non resistono più di qualche ora». A seguito di un’indagine interna – ha commentato Kimmitt, dopo il programma di CBS – sei soldati sono finiti di fronte alla corte marziale con l’accusa di avere compiuto abusi sui detenuti nel carcere di Abu Gharaib, l’ex laboratorio delle torture di Saddam Hussein.

KIMMITT: «NON SONO QUI PER SCUSARMI»
– «Non sono certo qui per scusarmi per il comportamento di questi soldati – ha detto Kimmitt – ma questo non riflette il comportamento della maggioranza dei soldati della coalizione». Il vice di Abizaid ha sottolineato che l’indagine è iniziata lo scorso gennaio dopo la confessione di un soldato della brigata che «non poteva più sopportare quello che stava succedendo».
Il soldato ha sottratto alcune fotografie e le ha consegnate ai superiori. La CBS, nel corso del programma «60 Minutes II» ha spiegato che le fotografie sono state scattate alla fine dello scorso anno nel carcere, nei pressi di Bagdad, dove i soldati americani custodiscono centinaia di prigionieri catturati nel corso dell’invasione e nel periodo di occupazione. I 17 soldati indagati provengono dalla base di Uniondale, N.Y., dieci erano sospettati di reati criminali e sei di essi sono incriminati.

Il corriere


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