Liquida

“Il vero antisemitismo”

by on Gen.03, 2006, under Noam Chomsky

un uomo: Lei conosce i rapporti tra Partito repubblicano e neonazisti che sono venuti alla luce pochi mesi fa? Potrebbe dirci qualcosa su ciò che potrebbero significare, nel contesto degli argomenti finora trattati?

Si è trattato di un fenomeno piuttosto interessante: è difficile dire fino a che punto vada preso sul serio, ma certo è un fatto reale. Non so quanti di voi sappiano quello che è accaduto a proposito dei nazisti durante la campagna elettorale di Bush, all'incirca lo scorso agosto. Sapete di che cosa sto parlando?Ci fu una parte della campagna di Bush che si svolse attraverso un Comitato per la valorizzazione delle etnie, che aveva il compito di organizzare le minoranze etniche: ovviamente non si trattava dei neri o dei latinoamericani, bensì di polacchi, ucraini e altri popoli del genere. Risultò che il comitato era diretto da una banda di nazisti dell'Europa orientale, nazisti ucraini, antisemiti fino all'isterismo, romeni che avevano militato nella Guardia di ferro e così via. Alla fine tutto questo venne denunciato, si procedette a qualche rimpasto, alcuni vennero destinati ad altri incarichi nel Partito repubblicano, e tutto si svolse senza alcun clamore. I democratici non si sognarono nemmeno di sollevare l'argomento durante la campagna elettorale.

Vi domanderete: perché? Come mai i democratici non hanno nemmeno accennato a quell'episodio? Ebbene, penso che vi sia stata un'ottima ragione: penso che a farlo passare sotto silenzio siano state, sostanzialmente, organizzazioni ebraiche come la Lega contro la diffamazione. Il fatto è che queste organizzazioni in definitiva non si curano dell'antisemitismo; ciò che soprattutto le preoccupa è l'opposizione alla politica dello stato di Israele, anzi alla loro concezione, da falchi, della politica di Israele. Sono in pratica lobby del governo israeliano, e avevano capito che i nazisti implicati nella campagna elettorale di Bush erano in sostanza filoisraeliani, e allora perché avrebbero dovuto preoccuparsene? New Republic, che è una specie di organo di stampa di questi gruppi, pubblicò in proposito un editoriale molto interessante. Parlava di antisemitismo, e si riferiva al fatto che il comitato formato dal Partito repubblicano era diretto da antisemiti, da negatoli dell'Olocausto, da nazisti e così via, e quindi diceva: tutto vero, ma si tratta di un antisemitismo «antiquato e anemico». Il nazismo sarebbe dunque un antisemitismo «antiquato e anemico», non particolarmente importante, e non bisogna agitarsi o indignarsi per cose simili. Poi l'editoriale affermava che il vero antisemitismo di cui dovremmo preoccuparci è quello del Partito democratico, che è pieno di «gente che odia gli ebrei». Questa è la definizione usata nell'articolo. E a provare almeno in parte questa accusa stava il fatto che i democratici avevano effettivamente il proposito di discutere alla loro Convenzione nazionale una risoluzione per chiedere l'autodeterminazione dei palestinesi. Perciò i democratici odiano gli ebrei, sono i veri antisemiti in America [Il vero antisemitismo in America è il titolo di un libro del direttore della Lega contro la diffamazione, Nathan Perlmutter].Ebbene, i democratici capirono il messaggio: sfruttando quell'argomento non avrebbero guadagnato nulla, e quindi non vi accennarono nel corso della campagna elettorale.

Sia detto fra parentesi, questa è solo una delle varie cose che accaddero a quell'epoca; c'è un'altra storia che ebbe anche meno pubblicità ed è ancor più rivelatrice. Il dipartimento della Pubblica istruzione ha un programma di borse di studio che vengono assegnate per finanziare progetti elaborati da distretti scolastici locali. Negli ultimi quattro o cinque anni il comitato scolastico di Brookline, nel Massachusetts, aveva cercato di ottenere fondi per un progetto di studio sull'Olocausto, che era stato sempre accolto favorevolmente, ma veniva regolarmente respinto. Ancora una volta nel 1988 – giusto prima delle elezioni presidenziali – il Comitato federale per l'istruzione prese in esame il progetto delle scuole di Brookline. Come al solito, i pareri furono favorevoli, ma questa volta, invece di respingerlo, le autorità federali eliminarono l'intera categoria di programmi in cui rientrava il progetto. A quel punto cominciò a filtrare qualche informazione circa il motivo per cui il progetto seguitava a essere respinto, e saltò fuori che il dipartimento della Pubblica istruzione riceveva continuamente lettere da persone come Phyllis Schlafly [un'attivista di destra] che bocciavano la proposta di Brookline perché sarebbe stato ingiusto non concedere altrettanto spazio al nazismo e al Ku Klux Klan. Inoltre, dicevano, con quel progetto si sarebbero sottoposti i ragazzi a un lavaggio del cervello e si sarebbe finito col far loro prendere in odio cose come l'Olocausto stesso, e si affermava che l'iniziativa non aveva altra mira se non quella di esercitare la solita interferenza "neoprogressista" nel pensiero della gente. Parte di queste lettere fu effettivamente pubblicata dal Washington Post e dal Boston Globe.

Ebbene, vi sareste aspettati che la cosa provocasse chissà che chiasso. Un progetto sull'Olocausto veniva respinto dal governo, dall'amministrazione Reagan, perché non dava abbastanza spazio ai nazisti e ai membri del Ku Klux Klan? E invece, non una sola parola, nemmeno un pigolio. Il fatto è che Phyllis Schlafly e tutta quella gente sono sufficientemente filoisraeliani, e quindi non importa quello che pensano. Possono sostenere il Klan, sostenere i nazisti, possono dire che non bisogna permettere di insegnare che cosa fu l'Olocausto: non ha importanza, finché continuano ad appoggiare la politica dei falchi d'Israele. Basta che conservino questa posizione, tutto va bene e possono dire tutto quello che vogliono.

Testo tratto da "Capire il potere" di Noam Chomsky


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