Liquida

Le Brigate Rosse rivendicano subito telefonicamente la paternità del sequestro del servo dello stato Aldo Moro e due giorni dopo il 18 marzo mandano ai giornali la foto del rapito con il primo messaggio:”Moro è stato catturato e rinchiuso in un carcere del popolo dove verrà processato da un tribunale popolare Milano la stessa sera del 18 Marzo in via Mancinelli due ragazzi che frequentano il centro sociale Leoncavallo sono le vittime di un agguato fulmineo quanto ben preparato.
Lorenzo Iannucci detto Iaio 19 anni restauratore muore sull’asfalto.
Fausto Tinelli 18 anni studente raccolto agonizzante muore sull’ambulanza che lo porta all’ospedale. I tre killer sono scomparsi nella notte assieme ai loro complici.
Milano è sconvolta da questo duplice omicidio feroce per quanto inspiegabile, per giorni cortei di studenti e lavoratori attraversano la città manifestando dolore e rabbia chiedendo giustizia.

Milano dal TG1 del 22 Marzo 1978                                                 

Milano si è fermata stamane dalle undici alle dodici per il funerale di Lorenzo Iannucci e Fausto Tinelli i due giovani simpatizzanti dell’ultra sinistra assassinati sabato scorso a colpi di pistola in via Mancinelli.Il silenzio è calato fabbriche e nelle scuole e in silenzio la gente ha accompagnato le esequie dei due giovani poco più che ragazzi alla quale hanno partecipato circa 50.000 persone.Attraverso poche testimonianze oculari gli inquirenti riescono a ricostruire la dinamica dell’agguato.Verso le 19.30 Fausto e Iaio si incontrano in una trattoria di via Leoncavallo a pochi passi del centro sociale da li, si muovono per andare a cena a casa di Fausto come fanno sempre il sabato sera per poi tornare al centro sociale dove è previsto un concerto di blues.Percorrono a piedi via Lambrate e Piazza S. Materno poi svoltano verso via casoretto.Il giornalaio li ricorda fermi per qualche secondo a commentare i titoli del sequestro Moro, dovrebbero proseguire per via Casoretto verso via Montenevoso dove abita Fausto ma qualcosa o qualcuno li attira verso via Mancinelli, una strada buia e poco abitata.Tutto si consuma in pochi secondi, a sparare è un arma sola e avvolta in un sacchetto di plastica per non lasciare i bossoli sull’asfalto.Il Killer uccide i due ragazzi mettendo a segno sette colpi su otto in rapida successione.Mentre i tre aggressori che hanno colpito a viso aperto fuggono da via Mancinelli altri due giovani probabili complici appostati nella zona dell’agguato sono visti correre verso P.za S. Materno e dileguarsi nella notte.Sul luogo del delitto verrà trovato un berretto da marinaio che non appartiene alle vittime e presenta vistose tracce di sangue.Cinque giorni dopo l’omicidio a Roma, con una telefonata anonima all’amsa viene fatta trovare in una cabina telefonica del quartiere di Prati un volantino siglato esercito nazionale rivoluzionario che assomiglia al volantino brigatista fatto trovare cinque giorni prima.

Comunicato:

Sabato 18 marzo una nostra brigata armata di Milano ha giustiziato i servi del sistema Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci, con questo gesto vogliamo vendicare la morte di tutti i camerati assassinati.Il volantino è firmato Brigata combattente Franco Anselmi che compare per la prima voltaPer mesi polizia e magistratura cercheranno gli assassini di Fausto e Iaio nel mondo della droga e quello della destra eversiva milanese senza ottenere risultati concreti.

Un giornalista in particolare si appassiona alle indagini, Mauro Brutto redattore del notiziario dell’Unita di Milano, esperto di mala Brutto ha collaborato alla cattura di Luciano Liggio e si è occupato di vari sequestri di persona e del riciclaggio in Svizzera dei soldi dei riscatti dei sequestri.Mauro Brutto ha ricevuto minacce di morte e gira armato e sta preparando un dossier sulla morte di Fausto e Iaio.

La sera del 15 novembre 1978 mentre sta cercando dei testimoni in via Arquà a pochi massi da Via Mancinelli degli sconosciuti che lo seguono gli sparano addosso, dieci sere dopo il 25 novembre mentre attraversa piedi viale murat viene investito da un auto che lo uccide, è una sinca bianca che non verrà mai ritrovata.E il dossier su Fausto e Iaio scompare.

Dario Brutto fratello di Mauro avvocato.

Domanda: “Senta ma quel borsello che è stato trovato vuoto cosa conteneva conteneva un dossier?

Risposta: Io non so cosa contenesse quel borsello senza dubbio conteneva documenti molto importanti tanto è vero che mio fratello prima di essere ucciso si recò al nucleo di polizia giudiziaria dei carabinieri preso il tribunale di Milano chiedendo del colonnello Gerolamo per lasciargli questo dossier, non si sentiva sicuro dopo l’attentato, voleva consegnare questo dossier a qualche magistrato o allo stesso Gerolamo questo dossier e per una serie di circostanze no ce l’ha fatta.Il giorno dopo è stato ucciso, il borsello è stato trafugato e il dossier è sparito.

Il dossier di cui parliamo si chiama eroina e che voleva superare il confine con la lotta alla droga fatto di nomi e cognomi può essere la causa, ma non la sola che può spiegare l’omicidio di Fausto e di Iaio.Allora dopo la loro morte a Milano molti capirono che toccare i santuari della droga significava rischiare la vita perché si intaccavano degli interessi forti e inquietanti.Negli anni 70 si poteva discutere se era giusto o no fumarsi uno spinello ma le emergenze erano quei ragazzi che morivano con la siringa al braccio, scoprire poi che in questo quartiere l’intreccio tra il terrorismo di destra e gli spacciatori era molto forte fu naturalmente qualcosa che spinse gli allora giovani ad agire.

Armando Spataro primo magistrato che si occupò della morte di Iaio e di Fausto.

La possibilità che l’omicidio fosse legato all’attività di controinformazione dei ragazzi fu tenuta presente da subito dalle forze di polizia giudiziaria.

Domanda: “Ma ci sono delle sentenze che hanno confermato che esiste un intreccio o esisteva un intreccio tra lo spaccio e l’estremismo di destra.”

Risposta:”Si la risposta è positiva,va però detto che non sono sentenze relative alla realtà milanese soprattutto in quel periodo, in relazione all’omicidio di Fausto e Iaio furono due le pista battute, quella che ho gia indicato prima e quella di un omicidio motivato politicamente e qui probabilmente la chiave di lettura poteva essere questa: se i due ragazzi erano stati uccisi per essere individualità cioè Iannucci e Tinelli probabilmente la motivazione andava ricercata nell’attività di controinformazione cioè contro lo spaccio e di eroina, se invece erano stati uccisi due ragazzi qualsiasi usciti in quanto usciti dal circolo Leoncavallo e quindi perché di sinistra probabilmente, come io sono propenso a credere la motivazione era politca. Non credo all’intreccio dell’una con l’altra matrice”.

Domanda: “Perché se la pista imboccata era buona non si andò in fondo? ”

Risposta:”Noi non possiamo dire se la pista era buona o meno per la semplice ragione che non abbiamo colpevoli individuati e si è andato avanti con tutto quello che poteva consentire un indagine. ”

Domanda: “Dossier eroina: 200 nomi di spacciatori. Se adesso, 1996 se si dovesse fare un dossier quante pagine di nomi avrebbe? ”

Risposta:”Ma guardi Milano è una delle capitali mondiali di traffico di stupefacenti a livello di criminalità organizzata e spaccio a livello di quartiere, tra l’una e l’altra ci sono collegamenti e credo che le inchieste degli ultimi anni abbiano portato dietro la sbarra migliaia di persone dimostrano come l’attività delittuosa sia ramificata a tutti i livelli.”