Liquida

La testimonianza di Jeff Englehart – ex militare Usa

by on Gen.06, 2007, under Falluja la strage nascosta

Ero in missione a Falluya ero a 100 metri da dove si svolgeva l’attacco, abbiamo ricevuto l’ordine diretto che se qualsiasi individuo che camminava o si muoveva era un obbiettivo.

Domanda: “E’ vero che avete avuto l’ordine di sparare anche a ragazzi di 10 anni?” .
Risposta: “Quando siamo arrivati in Iraq c’era uno standard di combattente dai 18 ai 65 anni, ma quando siamo giunti a Falluya il target è sparito ed effettivamente in città c’erano ragazzi di 10 anni che usavano il mitra. .
Domanda: “A suo figlio cosa racconterebbe della battaglia di Falluya?”.
Risposta: “ Che è stata un genocidio, che è stato bombardato tutto il bombardabile, non è stata una guerra ma un omicidio di massa.Il fosforo bianco quando esplode si disperde come una nuvola, se colpisce un essere umano lo consuma fino all’osso, ma non necessariamente brucia i vestiti e agisce sulle molecole che contengono acqua, brucia l’ossigeno e inalandolo si muore.
Domanda: “ Lei ha visto gli effetti di questi armi?”.
Risposta: “Si, durante i bombardamenti sono stati colpiti sia civili che combattenti, sono stati uccisi donne e bambini, anche gli animali. L’effetto di questa colpisce fino a 150 metri di diametro e chi è in quel raggio è spacciato.
Domanda: “Alcuni dei filmati testimoniano violenze all’interno delle moschee, di croci nere dipinte sui muri ne sa qualcosa in merito?” .
Risposta: “ Ho sentito di molti vandalismi da parte dei soldati dopo molti mesi di combattimento, soprattutto a Bagdad, anche il fatto di dipingere croci è molto comune.
Domanda: “E’ vero che avete aspettato il risultato delle elezioni di novembre, della conferma della vittoria di Bush per bombardare Falluya?” .
Risposta: “Sono contento che mi ha fatto questa domanda perché è andata esattamente così. Abbiamo avuto ordine direttamente dal pentagono di non attaccare fino al risultato delle elezioni, questo ha fatto innervosire molto i militari.

Di questo omicidio di massa noi non abbiamo potuto vedere nulla, sono pericolose le informazioni che escono da Falluja e i pochi che hanno cercato di diffonderle ne sanno qualcosa.
Due giornalisti di Arabia sono stati arrestati dalla polizia irachena lo scorso marzo scorso, le loro cassette sono state sequestrate, il collaboratore di Diario morto in Iraq Enzo Baldoni nelle ultime settimane stava lavorando su Falluya così come la giornalista del manifesto Giuliana Sgrena è stata rapita proprio mentre stava realizzando un inchiesta sui profughi della città e viene il sospetto di come sia stata esportata la democrazia a Falluya non deve essere raccontato.


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