Liquida

Hillary Clinton: “No a nuove truppe in Iraq”

by on Gen.18, 2007, under Iraq

WASHINGTON – Il Senato americano si schiera contro il presidente Bush. Contestato per la decisione di inviare nuove truppe in Iraq, Bush ha già dichiarato che procederà anche contro il parere del Congresso. A scatenare la bufera è stata Hillary Clinton che ha annunciato di voler presentare al Congresso una risoluzione per impedire l'invio di un contingente di 21.500 soldati, anticipato dal presidente americano la settimana scorsa.La risoluzione dell'ex first lady avrà il sostegno anche del senatore nero Barack Obama, altro possibile candidato dei democratici alla Casa Bianca nel 2008, e concorrente diretto della Clinton. Ma non si tratta della sola iniziativa anti-rinforzi perché anche tre senatori, due democratici e un repubblicano, hanno presentato una risoluzione non vincolante in cui sostengono che l'iniziativa di Bush "non è nell'interesse degli Stati Uniti".

La mozione bipartisan è iniziativa dei democratici Carl Levin e Joseph Biden, rispettivamente presidenti delle importanti commissioni Forze Armate e Affari Esteri, e del repubblicano Chuck Hagel, da sempre contro la guerra in Iraq. Il testo non è ancora definitivo per consentire ad altri dissidenti del partito di Bush di dare il loro sostegno alla risoluzione di condanna all'aumento delle truppe.

Infatti almeno altri sette senatori repubblicani hanno espresso la loro netta opposizione ad un aumento delle forze militari statunitensi. I democratici, che hanno al Senato una maggioranza di 51 a 49 (ma che non possono contare sul voto del loro senatore Joe Lieberman, favorevole alla decisione di Bush) sperano di riuscire a convincere almeno una decina di senatori repubblicani ad approvare la risoluzione.

La senatrice Clinton ha detto di essere "contraria a questa escalation in Iraq". "L'amministrazione Bush ha fallito nel tentativo di avere qualsiasi tipo di influenza sul governo iracheno – ha aggiunto – l'aiuto degli americani all'Iraq dovrebbe essere legato a precisi traguardi raggiunti dal governo di Bagdad".

La risposta arriva dal portavoce della Casa Bianca Tony Snow che ha ribadito che tutte le risoluzioni presentate al Congresso per ostacolare i piani dell'Amministrazione non fermeranno il presidente, che "a questo punto ha degli obblighi in qualità di comandante in campo e andrà avanti e li rispetterà. La risoluzione manderebbe un messaggio sbagliato a coloro che stanno combattendo per la democrazia in Iraq – ha continuato Snow – è questo il messaggio che vogliamo inviare alle nostre truppe?".

La risoluzione bipartisan sarà comunque messa ai voti dal Senato (e successivamente alla Camera) solo dopo il discorso di Bush sullo Stato dell'Unione, in programma martedì sera, un evento che darà al presidente una nuova possibilità di difendere la sua politica sull'Iraq con gli americani. Un nuovo sondaggio mostra che due americani su tre sono contrari alla decisione del presidente di aumentare le forze militari in Iraq.

La Repubblica


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