Liquida

Putin attacca Bush: “Fate i padroni del mondo”

by on Feb.11, 2007, under Guerre globali

Il mondo ha un solo padrone, per questo è un luogo meno sicuro. Così, alla Conferenza internazionale sulla sicurezza di Monaco, il presidente russo Vladimir Putin attacca frontalmente la politica statunitense. "Un solo centro di potere, un solo centro di forza: questo non ha nulla a che vedere con la democrazia", ha dichiarato Putin, citando la decisione di Washington di installare un sistema antimissilistico in Polonia e in Repubblica Ceca.Immediata la risposta della Casa Bianca, che esprime "sorpresa e disappunto" di fronte a un attacco di inedita durezza. Toni che echeggiano altri tempi, come ha ricordato il senatore Joseph Lieberman: "Un discorso, quello di Putin, retorico e tarato ancora sulla Guerra Fredda". E John McCain, possibile candidato alla nomination repubblicana: "Il mondo è multipolare e non vi è posto per i confronti inutili. Spero che la Russia lo capisca".

Preoccupa la Russia l'attivismo globale del secondo mandato Bush, e in primo piano rimane il teatro mediorientale. Le indiscrezioni di un imminente attacco contro l'Iran si moltiplicano. Tutti lo negano in seno all'Amministrazione americana, dal presidente Bush al segretario della Difesa Robert Gates, al segretario di Stato Condi Rice, ma i preparativi per una nuova guerra sarebbero già in fase avanzata. Il crescente dispiegamento delle forze Usa nel Golfo consentirebbe di lanciare raid aerei entro marzo, anche se fonti " bene informate", citate ieri dal quotidiano britannico Guardian, indicano come scadenza anche "il prossimo anno, poco prima della fine del secondo mandato di Bush".

Il mese scorso, in supporto della "Uss Eisenhower", il Pentagono ha inviato nel Golfo un secondo gruppo di battaglia guidato dalla portaerei "Uss John Stennis". Le forze Usa della regione hanno appena ricevuto nuovi missili Patriot e altre cacciatorpediniere. Pochi giorni fa, infine, Bush ha sbloccato le riserve petrolifere per un eventuale uso da parte della Us Army.

Come avvenne per l'Iraq, i più guerrafondai sono i neoconservatori dell'American Enterprise Institute e il vice presidente Dick Cheney: sono loro che spingono per attaccare Teheran. Contrari all'apertura di un nuovo fronte sono invece sia il Pentagono sia il Congresso a maggioranza democratica.

Come per prevenire lo scoop del Guardian, due giorni fa Robert Gates aveva affermato di non essere minimamente intenzionato a muovere guerra contro l'Iran. Poche ore dopo, tuttavia, Vincent Cannistraro, ex funzionario della Cia e del National Security Council, smentiva tali dichiarazioni nell'intervista al giornale inglese: "Stiamo pianificando la guerra. È incredibilmente pericoloso. Gli obiettivi sono stati selezionati. La campagna di bombardamenti aerei contro i siti nucleari è assai avanzata". Dello stesso parere è il colonnello Sam Gardiner, ex ufficiale dell'Air Force: "Gates ha detto che non c'è pianificazione per una guerra. Sa che non è vero.
Tutte le decisioni prese nelle ultime settimane sono coerenti con ciò che uno farebbe se stesse preparando una campagna aerea".

Sempre ieri, stavolta sul Washington Post, è apparsa la notizia che qualche giorno fa gli iraniani avrebbero arrestato terroristi di Al Qaeda provenienti dal Pakistan e diretti in Iraq per compiere attentati. I presunti futuri kamikaze sarebbero stati rinchiusi in carcere. Ma negli Stati Uniti c'è chi teme che le pressioni americane su Teheran potrebbero spingere il regime degli ayatollah a liberare i terroristi.
Infine, l'Iran ha annunciato ieri di avere prodotto un drone, ossia un aereo senza pilota con un raggio d'azione di 700 chilometri da utilizzare in operazioni di spionaggio, in particolare sulle forze americane ai confini con la Repubblica islamica.

La Repubblica


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