Liquida

La guerra al terrore ha radicalizzato l’islam

by on Feb.21, 2007, under Guerre globali

Da quando nell'ottobre del 2001 gli Stati Uniti hanno dichiarato la guerra al terrorismo, il mondo musulmano si è radicalizzato ed è aumentato a dismisura il numero dei fondamentalisti e degli antiamericani nella società musulmana. E i più radicali appartengono alle classi più ricche e istruite, e non alle masse povere.

È ciò che emerge dalla più grande ricerca mai effettuata finora nel mondo musulmano, riportata sul sito online del quotidiano britannico «Times».

Il centro studio musulmano dell'agenzia Gallup di New York ha intervistato oltre 10 mila cittadini musulmani in dieci diversi Paesi a predominanza islamica tra il 2005 e il 2006. Uno studio simile era stato effettuato dalla Gallup già nel 2001, ma su un campione molto più modesto.

Il 7% degli intervistati afferma che gli eventi dell'11 settembre 2001 sono «pienamente giustificati». In Arabia Saudita il 79% ha «un'idea sfavorevole» degli Usa. Inoltre si dichiarano antiamericani il 65% dei giordani, il 49% dei marocchini, il 52% degli iraniani e il 65% dei pakistani. L'unica consolazione per gli Usa è che in questi due ultimi Paesi rispetto al 2001 l'antiamericanismo è diminuito. Infatti nel 2001 gli iraniani che si dichiaravano antiamericani erano il 63%, mentre i pakistani erano il 69%.

Lo studio mostra la netta divisione che vi è nella società musulmana nel giudicare l'Occidente: una parte sembra ammirare alcuni valori occidentali come la democrazia, la tecnologia, la libertà di parola e la libertà, ma un'altra parte sembra detestarli aspramente. Per quanto riguarda la religione, essa è fortemente presente sia tra i radicali sia tra i moderati. La maggioranza dei musulmani intervistati condanna l'Occidente per la promiscuità e per la sua decadenza morale. Su alcuni temi religiosi si notano piccole differenze: mentre la sharia, la legge islamica, gode di un ampio consenso, solo una minoranza vuole che i leader religiosi siano anche i legislatori della società. Molte donne che vivono in Stati in cui la religione musulmana è prevalente, dichiarano che la sharia deve ispirare le leggi della nazione, ma allo stesso tempo affermano di credere nell'eguaglianza dei diritti tra uomo e donna.

«I fondamentalisti musulmani hanno tante cose in comune con i loro fratelli moderati», dichiara il reportage della Gallup. «Se l'Occidente vuole sconfiggere i radicali e rafforzare i moderati, è bene che sappia riconoscere questo dato». Infatti non ci sarebbero grandi differenze in molte interpretazioni della religione da parte dei moderati e dei radicali: «Non ci sono grandi differenze nella religiosità tra i moderati e radicali», dichiara Dalia Mogahed, direttore dello studio del centro studi sui musulmani di New York. «Infatti non è vero che i radicali praticano con più assiduità i dettami religiosi rispetto ai moderati».

Il direttore del centro studi continua: «Non è un segreto che molti nel mondo musulmano soffrono un'estrema povertà e una scarsa istruzione. Ma forse i radicali sono più poveri degli altri musulmani? Noi abbiamo appurato l'opposto: nella società musulmana i radicali sono coloro che guagnano di più e coloro che trascorrono più anni nelle scuole». Infatti secondo lo studio, i radicali sono coloro che si dichiarano maggiormente soddisfatti dei loro guadagni e della loro qualità della vita.

di Francesco Tortora

 


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