«La morte di Adjmal colpa di Prodi e Karzai»
by liquida on Apr.09, 2007, under Articoli
«Ci sono due responsabili e i loro nomi sono Hamid Karzai e Romano Prodi». È l'affondo di Gino Strada, fondatore di Emergency, in un'intervista al giornale Radio Rai dopo l'uccisione in Afghanistan di Adjmal Nasqebandi, l'interprete di Daniele Mastrogiacomo sequestrato dai talebani.
Strada – che già domenica era intervenuto per attaccare il gioverno colpevole di non essersi attivato per sostenere il suo collaboratore, Ramatullah Henefi, detenuto dalle forze di sicurezza afgane, ha puntato il dito contro il capo dell'esecutivo italiano e il presidente afghano raccusandoli di non aver fatto quanto era necessario per la liberazione dell'interprete. Il medico milanese non ha usato giri di parole e ha chiamato in causa direttamente il premier Romano Prodi e il presidente afgano Karzai. «Sono responsabili della prigionia di Rahmatullah e della morte di Adjmal Nasqebandi», ha detto il fondatore di Emergency al Giornale Radio Rai ed ha attaccato i servizi di Kabul: «Gentaglia, tagliagole, assassini e delinquenti che mettono in giro simili calunnie».
Intanto il fratello di Adjmal, Muneer Nasqebandi, ha rivolto un appello all'esecutivo afghano: «Chiedo al governo Karzai – ha detto – di fare qualcosa per riavere il corpo di mio fratello. Tutta la nostra angoscia è ora dovuta al fatto che non abbiamo la salma. Nostra madre ha avuto un infarto ed ora è in ospedale, mentre mio padre non è in sè. Mio fratello ha lavorato molte volte con Daniele. Non riusciamo a capire perchè chi ha trattato la liberazione di Daniele, non abbia preteso il rilascio anche di mio fratello. Qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di questa nostra tragedia».
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