Liquida

Usa-Germania, battaglia sul clima al G8

by on Mag.27, 2007, under G8 2007 Heiligendamm

 Washington boccia i tagli al CO2. La Merkel ai no global: niente violenze
Duro scontro sull´ambiente. La Casa Bianca: "Inaccetta-bile la proposta di Berlino"
È il più pesante conflitto politico dai tempi del "no" alla guerra in Iraq.

BERLINO – Esplode un grave, aspro scontro sulla difesa del clima e dell´ambiente tra la Germania di Angela Merkel e l´America di George W. Bush. Con un documento durissimo, quasi minatorio nei toni e nella sostanza, l´amministrazione repubblicana ha respinto le proposte tedesche di documento finale sul clima preparate in vista del G8. Cioè il summit dei sette paesi più industrializzati (Usa, Giappone, Germania, Francia, Regno Unito, Canada, Italia) e della Russia, che si terrà dal 6 all´8 giugno a Heiligendamm sulla costa baltica tedesca. È il più pesante conflitto politico tra Berlino e Washington dai tempi del no dell´allora cancelliere socialdemocratico Gerhard Schroeder alla guerra in Iraq.
La democristiana Angela Merkel, per cui clima e ambiente sono prioritari, appare decisa a non cedere. E ha lanciato un appello ai dimostranti no global che si preparano a marciare su Heiligendamm: comprendo con simpatia l´impegno per una globalizzazione umana, ma vi chiedo di contribuire affinché le proteste siano pacifiche e si eviti il ricorso alla violenza. L´attenzione particolare ai manifestanti è dimostrata anche dal ministro dell´Interno tedesco, Wolfgang Schaeuble, che in un´intervista sul settimanale Bild am Sonntag ha detto che se i cittadini «vogliono attirare l´attenzione sul fatto che non si può più andare avanti così con le tematiche dell´Africa o del clima, ciò si può solo salutare con favore».
Il G8 rischia di fallire a causa della linea dura Usa sul clima. «Un accordo appare difficile, gli Usa non si muovono di un millimetro», ha detto il ministro dell´Ambiente del governo Merkel, il socialdemocratico Siegmar Gabriel. La dura lettera Usa è stata rivelata ieri dal Financial Times. Abbiamo cercato di negoziare con comprensione sulla riduzione delle emissioni inquinanti, ma ora non ci sentiamo più impegnati a farlo, afferma il documento scritto in rosso. Accusa Berlino di ignorare «le serie preoccupazioni di fondo. La nostra contrarietà è fondamentale». Merkel vuole che il G8 concordi impegni vincolanti per ridurre le emissioni di CO2: la cancelliera lo ritiene indispensabile a salvare il clima e l´ambiente dal surriscaldamento e dall´inquinamento. Gli Usa – il paese che inquina più di tutti – chiede invece di affrontare il problema con nuove tecnologie e non con limiti alle emissioni stesse. «L´ultima versione del documento su cui si tratta è chiamata finale, ma noi non siamo mai stati d´accordo con il linguaggio sul clima usato dal testo. La maggioranza dei nostri commenti non sono stati presi in considerazione, anzi, sono stati inseriti nuovi passi, per noi problematici». La proposta tedesca «varca molte linee rosse, in modo e con posizioni che noi non possiamo accettare». È uno sfogo di rabbia pesantissimo. Bush ricorre a un linguaggio ancor più minaccioso di quello usato contro il no tedesco e francese alla guerra irachena. Per Merkel diventa ora prioritario cercare alleati, non restare sola. Soprattutto la Francia di Sarkozy, l´Italia di Prodi, il Regno Unito di Tony Blair che al G8 avrà il suo ultimo impegno pubblico, sono chiamate a una scelta. Dalla Russia di Putin – con cui è gelo per le violazioni dei diritti umani – Berlino può sperare poco o nulla.


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