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G8 E POLEMICHE, LA GERMANIA SI PREPARA

by on Giu.24, 2007, under G8 2007 Heiligendamm

 Berlino – Mancano due settimane al vertice del G8 che si terrà ad Heiligendamm, località sperduta sulla costa del mar del Nord in Germania. I preparativi per accogliere le delegazioni e per tenere lontane le folle di dimostranti volgono al termine. L’incontro avrà luogo dal 6 all’8 giugno, ma le proteste inizieranno già il 1 giugno e proseguiranno con una grande manifestazione il 2. Altri appuntamenti sono previsti nei giorni seguenti, per terminare con un controvertice parallelo negli ultimi tre giorni. La zona del meeting sarà comuqnue circondata da un’area di sicurezza larga fino a 10 chilometri e la zona off-limits sarà delimitata da una recinzione di sicurezza.
L’organizzazione è cominciata a novembre e i costi si aggireranno intorno ai 90 milioni di euro. Saranno 16000 gli agenti schierati coadiuvati da 1100 militari della Bundeswehr. La zona del meeting sarà circondata da un’area di sicurezza larga fino a 10 km e delimitata da una recinzione di sicurezza. Dal 15 maggio è stato resa nota l’approvazione di un’ulteriore zona di sicurezza che imporrà il divieto a qualsiasi manifestazione o riunione pubblica ad una distanza inferiore ai 200 metri dalla recinzione in vigore già dal 31 maggio fino alla conclusione del vertice. La tensione e la paura di attacchi terroristici è alta come dimostra l’escalation di dichiarazioni e accuse che hanno circondato le pesanti misure di sicurezza messe in piedi dal ministro della difesa Schäuble (CDU). Non è però il terrorismo islamico ad essere sulle pagine dei giornali, bensì quello di sinistra.
Tutto è iniziato il 9 maggio quando un’operazione speciale di polizia in sei Land del Nord della Germania, ha eseguito una serie di perquisizioni a sorpresa in 40 appartamenti privati o luoghi di ritrovo della estrema sinistra. Sequestrati materiali sospetti e computer ma nessun arresto.
Le critiche non si sono fatte attendere. È intervenuto Wolfgang Neskovic, portavoce della Linke nel Bundestag che sulla Frankfurter Allgemeine parla di “stato di polizia”. La presidente dei Verdi Claudia Roth ha denunciato, insieme con gli organizzazioni delle proteste una “criminalizzazione dei movimenti di sinistra”.
Le autorità hanno fatto subito quadrato intorno al loro ministro Wolfgang Bosbach rappresentante della Union-Fraktion in Parlamento e membro della CDU, all’emittente televisiva N24, ha giustificato l´azione con il “dovere di garantire la sicurezza per gli ospiti”. Anche il segretario di uno dei sindacati della polizia, Konrad Freiberg, ha espresso al quotidiano locale Neuen Osnabrücker Zeitung preoccupazione per il “nuovo livello” raggiunto dai gruppi di estrema sinistra che a suo dire “subiscono l’influsso della RAF”, gruppo paramilitare comunista autore di diversi assassini in Germania negli anni Settanta e Ottanta. Questo nuovo potenziale terrorismo di sinistra sarebbe suffragato dall’aumento di atti criminali rivendicati da diverse sigle ma che dovrebbero fare tutti capo al medesimo gruppo. Si tratta soprattutto di edifici imbrattati di vernice o auto bruciate. Da ciò ad una vera e propria organizzazione terrorista la strada però è ancora molto lunga, fanno notare gli editorialisti del Frankfurter Rundschau e diverse voci provenienti da sinistra. Freiberg fa marcia indietro e si dichiara contrario a qualsiasi criminalizzazione dei movimenti di protesta, ma ormai il sasso è lanciato.
Nel frattempo il ministro della difesa non si fa affatto intimidire e appena due giorni dopo le perquisizioni rincara la dose. Annuncia la possibilità di arresti preventivi “che possano durare fino a 10 giorni, come prevede la costituzione della Pomerania”. “Benzina sul fuoco” il commento del parlamentare verde Wolfgang Wieland sull’edizione on-line dello Spiegel.
Il 15 maggio è stato il giorno dell’annuncio alle restrizioni del diritto di protesta. Un provvedimento che gli organizzatori delle manifestazioni criticano duramente e che ritengono illegale in quanto contrario al diritto a “riunirsi a cielo aperto” sancito dalla costituzione tedesca. Diversi cortei verrebbero quindi annullati perché illegali. Perfino Attac, una delle associazioni più popolari antiviolenta e pacifista, che ha organizzato tre treni speciali, dalle pagine del Tagesspiegel non ha escluso l’intenzione di andare contro il divieto. Heiner Geißler, ex segretario generale della CDU dal 1977 al 1989, ex ministro ed ora membro celebre di Attac ha detto sulle pagine del Frankfurter Rundschau: “i cittadini devono poter mostrare ai governanti in cosa non sono soddisfatti”. Angela Merkel ha provato a tranquillizzare gli animi. Ad un incontro con il presidente russo Putin ha precisato che “il diritto di protesta é garantito” e che il dissenso in Germania “è possibile”. Ma le sue parole evidentemente non sono state sufficienti.
A rilanciare la polemica è arrivato ieri l’annuncio che la polizia, per contrastare e identificare possibili delinquenti durante le manifestazioni farà uso di “campioni di odore”. Un metodo che “ricorda la STASI” secondo quanto ha detto il vicepresidente Wolfgang Thierse SPD al Leipziger Volkszeitung.
Il clima di tensione generato dal susseguirsi delle dichiarazioni riguardo i provvedimenti contro possibili teste calde non ha disteso il clima. A Berlino gli attivisti si preparano alla resistenza passiva “allenandosi” nei parchi cittadini. Nella capitale e ad Amburgo si susseguono gli atti di vandalismo. Quasi ogni sera nei quartieri più frequentati dalla sinistra movimentista vengono date alle fiamme automobili di grossa cilindrata, o edifici simbolici vengono imbrattati di vernice. La polizia è preoccupata e non esclude che gli eventi siano collegati alle proteste contro il G8. Ultima vittima celebre è stato il direttore della Bild, che qualche giorno fa ha ritrovato la propria macchina ridotta in cenere.


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