Liquida

Post- it contro i presunti pedofili

by on Ago.29, 2008, under Articoli


Non si tratterebbe di rapina, ma di vendetta
, sarebbe questa la vera motivazione che ha spinto loschi personaggi al pestaggio dei preti a Belmonte.
Il fatto che i bigliettini siano stati attaccati dopo dimostra il fatto che forse qualcuno voleva che si sapesse che non era una semplice rapina, ma un vero raid punitivo, forse verso chi ha commesso dei reati impuniti e che tali non potevano rimanere.
Storie di pedofilia legati ai preti picchiati non se ne trovano, ma forse gli inquirenti sapranno trovare le giuste risposte alle domande che tutti si pongono, sempre che non pensino al gioco dei post-it solo per allontanare l’idea della rapina che comunque non reggerebbe.
Non hanno rubato nulla, sapevano di non poter rubare nulla, volevano altro e forse lo hanno ottenuto.
Che dire.. è un mondo difficile, dove nessuno paga realmente per i propri peccati, abusi, ci si nasconde troppo spesso dietro ad un nome, a qualcuno, ad un vestito.
Non che questo ne sia il caso perchè non se ne hanno ancora le prove, ma quanti preti pedofili hanno abusato senza che qualcuno pagasse realmente per quello che avesse fatto?
Pochi, nessuno, la curia li difende, i soldi cercano di compensare il male ed il dolore ed il silenzio è quello a cui si viene obbligati a sottostare, se sei debole, se non solo gli abusi fisici ma anche quelli mentali non ti consentono di uscire dal tunnel di un abuso, soprattutto quando si è piccoli, quando ci sono gli orchi e le favole, dove si è più vulnerabili rispetto a qualsiasi altra età.
Non si vuole accusare nessuno, ma solo portare in evidenza ciò che oggi la Chiesa è diventata, o meglio è sempre stata.
Mi domando a volte se la giustizia non basta cosa possa servire. Se la mano di Dio non c’è come credo, che altra mano deve esserci?
L’apparenza inganna, ma ci sono cose abbastanza oggettive come quella che in Italia i preti vengono protetti sia dalla curia che dai tribunali, sia dal papa che ha messo in atto già da tempo regole "ad hoc" per impedire che i preti vengano perseguiti legalmente, sia dalla complicità che le stesse vittime a volte forniscono per paura.
In questo paese, vivono anche preti che dall’esterno sono stati trasferiti in Italia per non rischiare di subire un processo nel loro stato, preti che ancora predicano, fanno messe e se non curati probabilmente, che abusano ancora di piccole vittime.
Chi si ricorda James Tully? Da quello che so vive ancora a Vicenza..

.. e non dimentichiamo anche gli altri.


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