FAUSTO E IAIO, LA SPERANZA MUORE A DICIOTTO ANNI
by liquida on Mar.16, 2006, under Fausto e Iaio
La nuova versione on line di questo libro esce dopo l’archiviazione da parte del Giudice delle Udienze preliminari del Tribunale di Milano, Clementina Forleo. Con il decreto del 6 dicembre 2000,si mette la parola fine a un’inchiesta iniziata poche ore dopo il 18 marzo 1978. La conclusione della Forleo è la seguente: "Pur in presenza dei significativi elementi indiziari a carico della destra eversiva ed in particolari degli attuali indagati (Massimo Carminati, Mario Corsi e Claudio Bracci),appare evidente allo stato la non superabilità in giudizio del limite appunto indiziario di questi elementi, e ciò soprattutto per la natura de relato delle pur rilevanti dichiarazioni". In sostanza il giudice ci manda a dire che si conoscono i possibili autori dell’omicidio ma non ci sono prove. Molti, forse troppi indizi. La Forleo segue molte piste, cita le dichiarazioni dei pentiti di destra che negli anni hanno raccontato quel che sanno del delitto del Casoretto ma evita un atto di coraggio. Non segue le tracce indicate dalla perizia difensiva dell’avvocato di parte civile Luigi Mariani: nuovi accertamenti sulla presenza di Mario Corsi a Cremona, indagini approfondite sulla figura di Massimo Carminati e i suoi legami con il Sismi, il servizio militare,il furto nel caveau del Tribunale di Roma realizzato dallo stesso Carminati con carabinieri e poliziotti nel luglio del 1999 e le centinaia di pagine della Commissione Stragi di Giovanni Pellegrino sulla banda della Magliana e sui rapporti con i neofascisti romani. Quello che resta è un libro che ha pregi e limiti, come tutti i lavori scritti con passione militante e voglia di giungere alla verità. Non c’è nessuna dietrologia perché sono convinto che in Italia non esistono più misteri. Solo fatti, inchieste, interviste. E questo è il mio lavoro che metto a disposizione del sito dedicato a Fausto e Jaio. Una cosa, però, oggi la posso dire. Il libro bianco contro l’eroina uscito nel marzo del ’78 non ha nulla a che spartire con l’omicidio. Quello di Fausto e Jaio non è dunque un semplice, seppur grave, assassinio politico. (continue reading…)
QUELLA SERA IN VIA MANCINELLI
by liquida on Mar.15, 2006, under Fausto e Iaio
La strada e’ buia.Un vento di marzo sposta il lampioncino in fondo a destra,lo fa dondolare come un’altalena.Nel silenzio si ascolta solo la voce del telegiornale da poco iniziato.Una voce metallica che viene da qualche casa con le finestre aperte.Il conduttore parla del rapimento Moro,dell’uccisione della scorta avvenuta due giorni prima a Roma,delle inchieste iniziate in fretta e furia.Il silenzio maschera il rumore sordo di passi veloci.Loro sono due ragazzi che vestono come una volta:jeans scampanati,camicione a quadretti,giubbotti con le frange,capelli lunghi.Di sabato,a quell’ora, percorrono la strada che divide in due il quartiere Casoretto,via Mancinelli.Trecento metri senza luce,un luogo poco frequentato,di sera come di giorno,buio,scuro.Fausto Tinelli e Lorenzo Iannucci,parlano di Moro e di viaggi,di quei sogni che ogni ragazzo ha in testa a diciotto anni.Il risotto di Danila,la madre di Fausto,li attende fumante. (continue reading…)
UN INDIO DAI CAPELLI NERI
by liquida on Mar.14, 2006, under Fausto e Iaio
Lorenzo Iannucci,detto Iaio,e' un ragazzo di quartiere.Conosce anche gli angoli più nascosti del Casoretto,di quel complesso sistema di viuzze e piazzette che fa di quella parte di Milano un enorme paesone,dove tutti si conoscono ieri come oggi.Un quartiere popolare,dove la sinistra ha la maggioranza:il Pci ottiene negli anni Settanta in questa zona risultati sorprendenti.Figlio di operai,immigrati cresciuti nella zona più popolosa della grande Metropoli.Jaio viene a Milano che è piccino,solo nove anni.Il padre Mario vuole cambiare aria e spostarsi dal Meridione in Lombardia:il lavoro sicuro,un avvenire per i figli,una vita migliore.Un anno dopo,nel 1970,Lorenzo si ammala per una malattia nervosa causata dal trauma del cambiamento di vita,dal clima .La famiglia Iannucci si trova alle prese imbatte con la sanità milanese, con le lungaggini burocratiche,proprio come nel loro Sud.
Cosa Nostra: le regole della mafia siciliana
by liquida on Mar.13, 2006, under Giovanni Falcone e Paolo Borsellino/ Antimafia
Ordinanza-Sentenza nel procedimento penale contro Abbate Giovanni +706 (Antonino Caponnetto consigliere istruttore, Paolo Borsellino, Giuseppe Di Lello, Giovanni Falcone, Leonardo Guarnotta giudici istruttori delegati), Palermo, 8 novembre 1985, vol. n.5, pp. 808-829.
Nella sentenza si descrive l’organizzazione di Cosa Nostra, secondo le testimonianze di Buscetta. Tra le molte leggi non scritte che regolano il comportamento mafioso, vi è anche l’obbligo di dire sempre la verità allorché si parla fra “uomini d’onore” di questioni comuni.
La vita di Cosa Nostra (la parola mafia è un termine letterario che non viene mai usato dagli aderenti a questa organizzazione criminale) è disciplinata da regole rigide non scritte ma tramandate oralmente, che ne regolamentano l’organizzazione e il funzionamento ("nessuno troverà mai elenchi di appartenenza a Cosa Nostra, né attestati di alcun tipo, né ricevute di pagamento di quote sociali"), e così riassumibili, sulla base di quanto emerge dal lungo interrogatorio del Buscetta.
– La cellula primaria è costituita dalla "famiglia", una struttura a base territoriale, che controlla una zona della città o un intero centro abitato da cui prende il nome (famiglia di Porta Nuova, famiglia di Villabate e così via). (continue reading…)
IL RAGAZZO DAGLI OCCHI GENTILI
by liquida on Mar.13, 2006, under Fausto e Iaio
Fausto ha un carattere più chiuso e introverso di Jaio ma insieme sono un'unica cosa.Li tiene uniti una passione per la vita fuori dal comune. Francesca Fratini,sua insegnante di storia dell'arte, ama dire:"E' un ragazzo intelligente che a scuola si impegna e riesce a dare il massimo se gli argomenti che affronta lo interessano:pur non avendo particolari motivi per essere contento,gli piace vivere,guardarsi intorno,rimettere in discussione quello che,appena il giorno prima, lo convinceva".Veniva dalla fredda e riservata Trento dove aveva vissuto fino alla quarta elementare. A Milano si sente spaesato,la città e' troppo grande per un bimbo dagli occhioni gentili e dallo sguardo timido.Gioca con pochi amici. Ivano e' uno di questi."A Milano ci siamo trovati nella stessa scuola,non avevamo altri amici;Lui era da solo e veniva da un'altra città,anch'io ero solo,ci siamo trovati subito.Alle elementari eravamo ancora insieme ma non nella stessa classe".Poi le medie inferiori in una scuola al Casoretto.Tre anni passati,come Jaio del resto,nella massima tranquillità.Il passo verso le superiori è breve e nello spazio di un'estate Fausto si trova iscritto alle professionali:vuole fare il disegnatore meccanico ma non c'e' posto e l'hanno iscritto a congegnatore meccanico.L'indirizzo,un po' forzato non gli piace proprio,gli sta stretto. (continue reading…)
IL PIANTO DI UNA CITTA’
by liquida on Mar.12, 2006, under Fausto e Iaio
Due ragazzi di diciotto anni si guardano per pochi secondi,chiudono gli occhi e scoppiano a piangere. Loro,Fausto e Jaio,non li conoscono nemmeno ma la notizia dell’omicidio di via Mancinelli fa in breve tempo il giro della città.Le radio d’informazione diffondono la notizia in tutta Milano. Così il Casoretto è stracarico di persone:militanti dei gruppi della sinistra extraparlamentare,giovani del Leoncavallo,i ragazzi dell’oratorio,quelli che avevano giocato a pallone nei campetti fangosi,pensionati,lavoratori.Un vecchietto che avrà settant’anni ricorda."Ho fatto il partigiano sulle montagne della Val D’Ossola,pensavo di aver lottato per cambiare il futuro dei miei figli e della nuove generazioni ma quando vedo queste cose penso che il nemico è ancora qui con noi solo che ora non sappiamo come combatterlo". (continue reading…)
Le lettere di Aldo Moro 3
by liquida on Mar.11, 2006, under Aldo Moro
61) A Agnese Moro
(non recapitata)
Mia dolcissima Agnese,
mi viene l’atroce dubbio che le mie lettere siano state tutte o quasi sequestrate. Capisco così certi vuoti
angosciosi e temo che si siano disperse alcune lettere di addio che vi avevo indirizzato. Le rifarò ora male, purtroppo, sperando che questa resti in deposito fin quando non possa esserti sicuramente consegnata. Volevo dirti Agnesina (e lo faccio tanto male) tutto il mio amore e l’angoscia di doverti lasciare. Ricordo la tua dolce faccina (campagna, fiori e altre cose). (continue reading…)
Le lettere di Aldo Moro 2
by liquida on Mar.11, 2006, under Aldo Moro
28) A Benigno Zaccagnini
(Recapitata tramite Don Mennini il 20 aprile)
Caro Zaccagnini,
mi rivolgo a te ed intendo con ciò rivolgermi nel modo più formale e, in certo modo, solenne all’intera Democrazia cristiana, alla quale mi permetto di indirizzarmi ancora nella mia qualità di Presidente del Partito. E’ un’ora drammatica. Vi sono certamente problemi per il Paese che io non voglio disconoscere, ma che possono trovare una soluzione equilibrata anche in termini di sicurezza, rispettando però quella ispirazione umanitaria, cristiana e democratica, alla quale si sono dimostrati sensibili Stati civilissimi in circostanze analoghe, di fronte al problema della salvaguardia della vita umana innocente. (continue reading…)
Le lettere di Aldo Moro
by liquida on Mar.11, 2006, under Aldo Moro
1) A Eleonora Moro
(recapitata il 29 marzo)
Mia carissima Noretta,
Desidero farti giungere nel giorno di Pasqua, a te ed a tutti, gli auguri più fervidi ed affettuosi con tanta tenerezza per la famiglia ed il piccolo in particolare. Ricordami ad Anna che avrei dovuto vedere oggi.
Prego Agnese di farti compagnia la notte. Io discretamente, bene alimentato ed assistito con premura.
Vi benedico, invio tante cose care a tutti e un forte abbraccio.
Aldo
(continue reading…)
ALL’OMBRA DELLA MADONNINA
by liquida on Mar.09, 2006, under Fausto e Iaio
Il Casoretto assomiglia più a un grande paesone che a un quartiere di una città.Gli abitanti si conoscono,si trovano al mercato mentre vanno a far compere,con i sacchetti della spesa.Le donne chiaccherano nei negozi vicini a Piazza San Materno,gli uomini nei bar a giocare le carte per ore,dopo il lavoro,i ragazzi si divertono come possono.Convivono case di ringhiera e palazzoni costruiti nel dopoguerra.E' facile vedere,in quelle sere d'estate,vecchietti parlottare con la sedia fuori dall'uscio di casa.E' un pezzo di vita popolare di Milano.La sinistra ha sempre ritrovato le proprie origini ma negli anni Settanta avviene la lacerazione.Mentre molti offrono le proprie speranze elettorali al Pci, tra i giovani nasce il malcontento e inizia la rottura.Prendono forma in breve tempo decine di luoghi frequentati da militanti della sinistra non convenzionale:Centro Sociale Leoncavallo,Collettivo Casoretto,casa occupata di via Pasteur. Un eruzione sociale. C'è un clima che favorisce l'insediamento di sei appartamenti utilizzati da militanti delle Brigate Rosse e Prima Linea.